domenica 30 settembre 2012

Aggiornamento su Korczak

Ho appena pubblicato un aggiornamento sul post di ieri dedicato a Janusz Korczak.

Ancora buona domenica!
A presto!

Homemade nutella ovvero crema di nocciole e cioccolato casalinga


Qui Binotto non c’entra niente, che lui è ancora troppo giovane per certi piaceri. Qui c’entro solo io, che sono appassionatamente golosa di cioccolata fondente, meglio se con almeno il 70% di cacao.
Sono una consumatrice metodica e seriale, non smodata. Se voglio mi so controllare…
Detto questo, a volte amo anche avere una buona crema cioccolatosa da spalmare sul pane. Quelle in commercio difficilmente mi soddisfano, spesso hanno grassi ed edulcoranti aggiunti che alterano il sapore del cacao e rendono la crema pesante.

Durante una ricognizione in rete alla ricerca di una buona ricetta per autoprodurla, mi sono imbattuta in questa. Tra le altre cose il blog di Marte-Marie Forsberg, fotografa e food stylist norvegese, merita - a mio parere – ben  più di una visita.

La prima volta – come sempre – ho seguito la ricetta originale, ma c’erano troppe nocciole per il mio gusto, così l’ho aggiustata come segue.

Ingredienti:

100 gr di nocciole (io le ho comprate già tostate e spelate)
50 gr di cioccolata fondente al 70%
2 cucchiai colmi di polvere di cacao amara
2 cucchiai rasi di zucchero a velo

Si mettono le nocciole nel pimer e si aziona per pochi minuti fino a sbriciolarle tipo pangrattato.
Si aggiungono tutti gli altri ingredienti e si aziona il pimer finché il tutto non diventa liquido e ben amalgamato.
Si trasferisce in una vaso con chiusura ermetica e si conserva in frigorifero per settimane, se resistete!

E’ strepitosa e non ha ombra di grassi aggiunti, l’unico olio è quello che esce dalle nocciole tritate.


  
Buona domenica!
A presto!

sabato 29 settembre 2012

Dite. Una poesia di Janusz Korczak.


Conoscete Janusz Korczak?
Io, nella mia infinita ignoranza, non sapevo chi fosse. L’ho scoperto nella bellissima poesia “Dite”, che ho trovato riportata nel libretto che mi hanno consegnato al nido (ancora!!!).

Immagine presa da qui

Janusz Korczak, di cui trovate notizie più dettagliate qui, qui e qui, era un uomo nonché pediatra, pedagogo, scrittore e poeta, nato a Varsavia nel 1878. Da quel poco che ho appreso sul suo conto tramite le notizie reperite in rete e le notevoli citazioni dei suoi scritti, ho capito che era un antesignano di tante moderne teorie sulla pedagogia e sul rispetto nei confronti dei piccoli.

L’indipendenza mi pare significhi possesso: io dispongo della mia persona. Nella libertà esiste un elemento volitivo e quindi di azione che sgorga dalla volontà. Le nostre stanze dei bambini con i mobili sistemati simmetricamente, i nostri giardini pubblici leccati non sono il campo dove si può manifestare l’indipendenza, né un laboratorio dove l’attiva volontà del bambino possa concretizzarsi.

Dappertutto trappole e pericoli, minacce e disgrazie che incombono. E se il bambino ti crederà e non mangerà di nascosto una libbra di prugne e ingannando la vigilanza con il batticuore non giocherà in un angolo con i fiammiferi, se ubbidiente, passivo, fiducioso, si sottometterà alla richiesta di evitare tutte le esperienze, di rinunciare a prove e tentativi, di schivare gli sforzi, ogni moto della volontà, che farà quando nel suo intimo sentirà qualcosa che ferisce, che brucia, morde?                                                                         Janusz Korczak

Ha fondato e diretto un orfanotrofio, gestito completamente dai bambini, in una sorta di società democratica per natura che forse potrebbe insegnare molto a statisti e governatori di oggi.
Con l’avvento del nazismo la Polonia viene occupata e l’attività di Korczak confinata nel ghetto di Varsavia. Sebbene gli sia stato più volte offerto l’espatrio protetto ha sempre rifiutato per rimanere accanto ai suoi bambini.
Una mattina dell’agosto 1942 fu deportato e costretto a salire sul treno diretto al campo di sterminio di Treblinka insieme ai piccoli ospiti dell’orfanotrofio: preparò i suoi bambini con cura, vestiti con gli abiti migliori, come se stessero andando a fare una gita.
La “Convenzione dei diritti del bambino”, documento per cui Korczak si era battuto a lungo, è stata approvata nel 1989 dalle Nazioni Unite.
Tra i suoi testi: Come amare un bambino, Il diritto del bambino al rispetto, Quando ridiventerò bambino, tutti editi in Italia da Luni editore.

Dite

Dite:
è faticoso frequentare i bambini.
Avete ragione.
Poi aggiungete:
bisogna mettersi al loro livello,
abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli.
Ora avete torto.
Non è questo che più stanca.
E’ piuttosto il fatto di essere obbligati ad innalzarsi
fino all’altezza dei loro sentimenti.
Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.
Per non ferirli.
                   Janusz Korczak

E voi lo conoscete?

Volete condividere qualche altro autore che trovate interessante in materia di bambini? Scrivetemi a artemamma70(at)gmail.com e ospiterò volentieri il vostro post.

A presto!


Domenica 30 settembre
Breve aggiornamento.

Continuando a vagare in rete sulle tracce di Korczak, ho scoperto che l'anno 2012 è stato dedicato a lui e alla sua opera.
Qui la notizia, qui è possibile ascoltare e scaricare un intervento dal titolo "Liberare l'infanzia", nel quale Moni Ovadia legge alcuni brani tratti da Il diritto del bambino al rispetto e "L'eredità di Korczak. Incontro sul grande pedagogista polacco" a cura di Grazia Honegger Fresco.
Buona domenica!
A presto!

venerdì 28 settembre 2012

Aggiornamento sul nido…


Lo so, in questo periodo sono monocorde…

Ieri e oggi Binotto ha mangiato al nido!
Io ero preoccupata perché mangia solo pasta, riso o altri cereali in bianco, carne o pesce, parmigiano a volte, frutta solo omogeneizzata (da me!).
Invece se l’è cavata benissimo: non mangia quello che non vuole ma prende anche tre volte quello che gli piace! E ha mangiato anche la frutta a pezzi!
Ah, la mensa del nido è biologica.

Voglio condividerlo: mi sento felice e leggera!

E i vostri inserimenti come vanno?
A presto!

Settimana da urlo!


Questa settimana ho avuto:

lavori in casa perché c’era uno scarico che perdeva e faceva piovere nell’appartamento sotto a quello nel quale vivo: in questo momento gli idraulici stanno finendo di attaccare lavatoio e lavatrice nel ripostiglio sul terrazzo;
il proseguimento dell’inserimento di Binotto al nido;
il rientro a lavoro – giovedì - dopo un po’ di giorni di ferie presi per seguire il suddetto inserimento!!!

Aggiungo che ho dormito una media di 5,13 ore a notte e, scusate se è poco: è venerdììììì!!!!

E la vostra settimana come è andata?
A presto!

giovedì 27 settembre 2012

Prevenire i pidocchi con Paranix Prevent

Articolo sponsorizzato

 

L’inserimento di Binotto al nido sembra procedere piuttosto bene: sono veramente felice di aver saputo trovare il momento giusto per lui e per me.

Tuttavia parlando con alcune mamme e leggendo qua e là ho sentito del rischio che durante l’anno scolastico possano verificarsi casi di pediculosi, ovvero vere e proprie infestazioni di pidocchi.

Non pensavo che il problema potesse verificarsi già all’asilo nido, ma sembra che la diffusione e il contagio, anche in presenza di ambienti adeguatamente puliti, siano agevolati dalla permanenza di tante persone nelle stesse stanze, meglio ancora se ben riscaldate, come sono gli ambienti per i piccoli.

Io ho preso i pidocchi alle elementari, anche se non ricordo esattamente in quale classe. Quel che ricordo bene è che avevo i capelli lisci e lunghi fin sotto il sedere e mia madre non me li avrebbe tagliati per niente al mondo, così mi sottopose ad estenuanti e dolorosissime sedute di tortura con pettine a denti stretti e risciacqui in aceto!

Iris, la simpaticissima mamma di Gianluca, un mio compagno di scuola e di giochi, scovando un pidocchio che saltellava sulla testa del figlio, si tolse la ciabatta e la tirò in testa al figlio cercando di schiacciare l’insetto!!!

E’ chiaro che, specialmente con i bambini piccoli come il mio, prima di trovarsi alle prese con una vera e propria disinfestazione, la strada migliore appare quella della prevenzione.

A questo proposito ho pensato di testare paranix prevent , un prodotto cosmetico spray da usare quotidianamente al fine di creare un ambiente sfavorevole all’insediamento dei pidocchi. Una volta scoperto che si tratta di un preparato a base di principi naturali, quali il Neem Oil, il Thymus Vulgaris e il Tea Tree Oil, ho iniziato la prova, e devo dire che ne sono piuttosto soddisfatta.

Lo spray ha una nebulizzazione sottile che crea una pellicola protettiva sui capelli per prevenire l’eventuale adesione di lendini (le temibili uova dei pidocchi) e lascia i capelli morbidi al tatto.

Voi avete mai avuto esperienze con i pidocchi?

 

 

 

Paranix prevent: lo provate anche voi?







 

martedì 18 settembre 2012

Il primo giorno di nido… e il secondo…



Con una settimana di ritardo rispetto agli altri bambini - causa malattia - ieri abbiamo cominciato l’avventura del nido, insieme con l’inseparabile amico Winnie the Pooh.
Io sono stata presente ma piuttosto defilata, per non disturbare gli altri bimbi e per osservare le reazioni del mio piccolino.
Binotto è un gran curioso: dopo il mio incoraggiamento ha cominciato ad esplorare l’ambiente nuovo e si è impegnato nel collaudo di due cavallucci a dondolo di legno!
Ogni tanto si affacciava a controllare che io fossi ancora seduta sul divano dove mi aveva lasciato…


Al momento di andare a giocare in giardino le educatrici mi hanno chiesto di accompagnarlo perché da solo non voleva andare. Una volta fuori io mi son messa distante.
Lui era molto incuriosito dalla gran quantità di tricicli, macchinine, cavalcabili e piccole bici di cui l’asilo è dotato. Dopo un po’ è tornato dentro con un’educatrice e poi…non mi trovava più e si è messo a piangere! L’educatrice l’ha riportato fuori e mi ha chiamato subito, ma Binotto si era talmente convinto che io ero andata via che non mi vedeva nemmeno se gli ero davanti che lo chiamavo e salutavo!!
Però si è calmato in breve tempo e si è rimesso a giocare…


Dopo l’asilo l’ho portato a vedere l’ufficio dove lavoro, e lui è stato molto contento: c’erano un sacco di penne colorate con cui disegnare!
Ieri pomeriggio e stamani gli ho spiegato più volte che pian piano io andrò via dall’asilo per andare a lavorare e lui resterà a giocare, finché io tornerò a prenderlo per tornare a casa insieme.
Questa storia non gli piace molto, tanto che stamani voleva che chiamassi la tata per rimanere a casa a giocare con lei.
Invece siamo andati. Oggi lui si allontanava meno da me, non mi perdeva d’occhio un minuto per il timore che io me ne andassi. Dopo circa un’oretta che eravamo dentro il nido, sono riuscita a convincerlo ad andare insieme in giardino. Quando finalmente si è deciso a salire su un’altalena, l‘ho salutato spiegandogli che uscivo a fare una telefonata per lavoro e sarei tornata dopo poco tempo.
Avevo concordato con le educatrici di star fuori dieci/quindici minuti a seconda della sua reazione…
Son stata fuori ben trenta minuti, perché Binotto era tranquillo e sereno a giocare, prima sull’altalena e poi su una macchinina rossa che gli piace davvero tanto!
Quando son tornata era molto contento, ma non voleva andar via…
E quando, dopo un'altra mezzora, tutti i bambini uscivano, ho dovuto portarlo via in braccio mentre piangeva e urlava perché voleva rimanere!!!
Abbiamo fatto ridere tutti i genitori presenti: appena lo mettevo giù lui tornava alla porta per cercare di rientrare…


Inutile dire che spero tanto che vada avanti così!
Voi pensateci intensamente!
A presto!

venerdì 14 settembre 2012

Montessori 3.0


Vorrei segnalare che su Radio3 Rai questa settimana, in contemporanea con l’inizio dell’anno scolastico, va in onda Montessori 3.0, format composto da una serie di programmi e approfondimenti dedicati al pensiero pedagogico e all’opera di Maria Montessori.
Io sono riuscita a seguire Tre Soldi. I documentari di Radio3. Educare alla libertà. Appunti sullacontemporaneità del Metodo Montessori, in onda fino a stasera alle 19,30, ed è veramente fatto molto bene.
Pur essendo l’ultimo giorno di programmazione, è possibile scaricare ed ascoltare in podcast cliccando sui link in questa pagina tutto quello che trovate interessante.
A presto!

giovedì 13 settembre 2012

Leggere per …


Quando Binotto era ancora un neonato di poche settimane/pochi mesi uno degli espedienti che usavo per distrarlo dalle colichette di pancia era raccontargli storie che improvvisavo apposta per lui, partendo da qualsiasi oggetto o idea che catturasse la mia o la sua attenzione. Queste storie diventavano delle specie di mantra ad andamento circolare, che potevano continuare all’infinito… Sembrava che funzionassero, perché lui stava buono buono ad ascoltare… e si dimenticava del pancino…
Man mano che cresceva ho cominciato a proporgli e leggergli piccoli libri, che lui ha adorato da subito.
Ora Binotto ha una biblioteca piuttosto nutrita ed è, letteralmente, un libro-dipendente: vuole che gli si leggano libri mentre mangia, prima di addormentarsi e mentre fa il bagnetto.
E quando, disperata, lo supplico di andare a giocare per farmi finire le faccende domestiche, la maggior parte delle volte corre a sfogliare e – da poco tempo – leggere ad alta voce uno dei suo libri!
Leggere per colorare la vita!   




Con questo post partecipo alla bella iniziativa “Leggere per …” di Equazioni.

A presto!

mercoledì 12 settembre 2012

Crescere


Binotto sta crescendo alla velocità della luce … e non parlo solo di età anagrafica – ora ha esattamente 25 mesi e 22 giorni – ma di abilità e conoscenze che ogni giorno si sommano nel bagaglio di esperienze della sua piccola vita.

A luglio, in occasione del mio rientro a lavoro, ho trovato una tata che si prendesse cura di lui durante la mia assenza.
L’ho cercata a lungo, imbattendomi in numerose delusioni e ricominciando daccapo.
Alla fine ho incontrato la nostra Mary Poppins: una ragazza di 26 anni, studentessa in legge, grande amante dei bambini, umile, attenta, precisa.
Binotto è - per ora almeno - un bambino di grande carattere ma piuttosto timido. Gli piace molto stare in relazione, ma ha bisogno di tempi lunghi per conoscere le persone e capire se ha voglia di farle entrare nel suo mondo. Fa la stessa cosa con i giochi nuovi.
Io ho fatto entrare la tata in casa nostra a giugno e abbiamo trascorso un mese intero insieme io, lei e Binotto.
Quando, dopo più di una settimana, ho visto che mio figlio cominciava ad interessarsi a quello che lei gli proponeva, ho cominciato ad allontanarmi in un’altra stanza della casa e a lasciar loro la libertà di costruire una relazione.
Lei è stata molto attenta a non imporre la sua presenza e la sua fisicità, infatti non lo ha mai preso in braccio finché non è stato lui ad arrampicarsi addosso a lei.
Ogni tanto Binotto arrivava di corsa a vedere dove ero e cosa facevo, ma pian piano il tempo che loro due potevano trascorrere insieme a giocare senza che lui sentisse il bisogno di scappare a cercarmi si è allungato.
Negli ultimi dieci giorni di giugno ho cominciato ad uscire di casa senza il mio bimbo.
Io e Binotto, oltre ad essere soli, non abbiamo mai avuto aiuti esterni di alcun tipo, per cui fino a quel momento avevamo fatto tutto sempre insieme.   Quindi potrete facilmente capire come mi sia sentita un po’ spaesata e strana la prima volta che mi son trovata sola in strada senza lui, senza lui nella fascia, senza lui nel passeggino… sola con la mia borsa e l’aria.
Poi mi son lasciata prendere da quello che volevo fare: comprare pane e pesce fresco per il pranzo del mio bambino.
All’inizio son stata fuori una ventina di minuti circa, poi ho gradualmente aumentato fino ad arrivare al massimo a due ore.
Ho provato una gioia immensa nel constatare che Binotto non solo  non ha mai pianto ma è stato tranquillo a giocare con la tata, per corrermi poi incontro felice al momento del ritorno.
Poi è giunto il giorno del rientro a lavoro: sarei stata fuori casa per quattro ore filate. Ero comunque un po’ preoccupata e rammaricata di non aver fatto questa prova prima, ma fondamentalmente avevo anche una gran fiducia in mio figlio.
Mi sembra importante informarvi che Binotto si è convinto a lasciarmi andare a lavoro perché così potrò guadagnare i soldi  necessari a comprargli moto, scooter e vespa, di cui va matto! Ecco perché chiama il lavoro “Baa”, ovvero il verso che fa per indicare i suddetti motocicli.
Io sono tornata a lavorare e Bicci non ha mai pianto. Ci sono mattine in cui non ha tanta voglia che io vada via, ma poi io e la tata troviamo un modo per distrarlo e lui mi saluta affettuoso per andare sereno a giocare.



Sono fiera di me e di mio figlio, di essere stata capace di ascoltare i suoi bisogni e di aspettare pazientemente che i tempi fossero maturi per tutti e due, nonostante le difficoltà anche economiche che questo ha comportato.
Per me non c’è niente che sia più importante della serenità di mio figlio, del fatto che lui possa aver avuto il tempo di capire che io vado ma torno sempre, il tempo di interiorizzare la sua mamma, la sua base di solidità e sicurezza.

E’ vero che ho pagato la disponibilità mattutina di Binotto con lunghe sessioni di suzza pomeridiana e pisolini di trenta/quaranta minuti al massimo… ma ho pazientato ancora, perché speravo e sapevo che prima o poi anche questa fase avrebbe lasciato spazio a nuovi momenti.
Da pochi giorni il mio piccolo ha cominciato di nuovo a dormire un paio d’ora circa dopo pranzo. Si sveglia disperato solo se qualcosa lo ha disturbato ed ha ancora sonno. Allora arriva mamma con la suzza e si riaddormenta sereno.

In questi mesi – da giugno a ora – Binotto è cresciuto tantissimo: ora dice tante cose anche se non parla ancora perfettamente, è diventato la creatura più vivace del pianeta, corre a perdifiato, si arrampica ovunque, addirittura accende e spenge i fornelli – con mio grande disappunto e preoccupazione, naturalmente.
Io ho ritrovato anche la mia dimensione di donna e di lavoratrice, che si affiancano naturalmente a quella di mamma. Ho progetti professionali da varare e studi da portare avanti. Sento quindi il bisogno che ci sia spazio per tutte le parti di me: questo mi rende più serena e disponibile nel rapporto con mio figlio.

Quindi, dopo attenta e lunga riflessione, credo che sia il momento giusto per mandare Binotto al nido.

Ho scelto ed ottenuto – che non è poca fortuna – un nido pubblico molto bello che fa orario 8,00-14,00. E’ fornito di un grande parco confinante con la campagna, le educatrici hanno una formazione montessoriana e utilizzano metodologie e materiali Montessori di cui la struttura dispone, e questo mi piace molto. Quando sono stata a fare il colloquio informativo le insegnanti mi hanno confermato che avevo fatto bene ad aspettare, perché a questa età i bambini possono andare a godersi il nido e le opportunità che esso può offrirgli. 
Spero tanto che abbiano ragione, spero di aver fatto la scelta giusta. Anche se sono confortata dall’idea di avere un paracadute: se qualcosa andasse storto…c’è la tata!
Infatti, pur essendo rassicurata dalla competenza delle educatrici che ho incontrato e dal fatto che diversificano e adattano l’inserimento in base alla risposta del singolo bambino, sono un pochino preoccupata dal fatto che Bicci si troverà in un ambiente nuovo – fuori dalla sua casa – con adulti nuovi e tanti bambini – lui è un timido dai tempi lunghi, come già detto.
Ma, ancora una volta, sono fortemente fiduciosa in lui e in noi!
Si, questa volta ce la possiamo fare!

Le opinioni espresse qui a proposito dell’inserimento al nido rimangono invariate. Credo tuttavia che la faccenda cambi oltre i due anni di età, a seconda delle esigenze dei bambini, e del fatto imprescindibile che si rispettino i loro tempi.

La cosa più bella del rapporto con mio figlio è crescere, crescere insieme.

lunedì 10 settembre 2012

Viva Settembre!!!


L’estate, con le ondate di afa sempre più soffocante, non mi piace e non mi giova, ancor più quando non ho la possibilità di fare un po’ di ferie. . . 
Se a ciò si aggiunge la riorganizzazione conseguente al rientro a lavoro, il fatto che Binotto da allora sembra avere bisogno di extra attenzioni con lunghe sessioni di suzza pro riposino pomeridiano e che si è trasformato nel bambino più vivace del creato (!), credo sia facile capire la mia sofferta latitanza dal blog.   Sofferta perché il pensiero è stato spesso qui, ma non sono riuscita letteralmente a postare niente, come avrete notato.

Ma finalmente è arrivato settembre!!!
E’ un mese che amo molto: anche se fa ancora caldo l’aria è più mite, ci sono venticelli ignoti ad agosto che stemperano il calore del sole, il cielo ha un azzurro caratteristico e tutto sembra carico dell’energia giusta per ripartire.
Anche io mi sento così!

Vorrei ringraziare le persone che hanno continuato a visitare il mio blog, chi si è inserito tra i lettori fissi, chi ha lasciato commenti e chi non lo ha fatto! Grazie, perché mi avete fatto sentire comunque in compagnia!  
Verrò a trovarvi anche io...
Intanto vi lascio qualche immagine dalla nostra estate!
A presto!













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