giovedì 31 maggio 2012

Una domenica tra gli animali

Un paio di domeniche fa, una giornata con vento nuvole e pioggia, io e Binotto siamo andati a visitare un parco faunistico che si trova abbastanza vicino alla nostra città di residenza.
Avevo sentito dire che era un bel posto per trascorrere una giornata diversa con i bambini e così ho deciso di provare.





Il Parco è abitato da una flora incredibile, con moltissime varietà di piante e di fiori; il percorso è piacevole e ben strutturato, non si corre mai il rischio di perdersi nonostante la vastità del posto; ospita moltissime specie animali (180 dichiarate); include un'interessante mostra di strumenti agricoli antichi.
Sarà che non vado ad uno zoo forse da quando avevo dieci anni, ma mi sono sentita a disagio a vedere e mostrare a Binotto tutti questi animali in gabbia.



E’ pur vero che questo parco, come altre strutture del genere, offre l’opportunità di vedere specie faunistiche che altrimenti potremmo non incontrare mai, ma a che prezzo per queste creature?
Forse sono pesante e noiosa, non so, ma mi chiedo come ci permettiamo noi esseri umani di catturare altri esseri viventi e limitare la loro libertà per essere guardati.
Questo parco sarebbe fantastico anche senza animali in gabbia, proprio per la sua grandezza e la varietà dei vegetali.





Voi cosa pensate a proposito di zoo e simili?

Fatta questa riflessione, alla quale non potevo sottrarmi, Binotto si è divertito moltissimo e ho faticato a tenerlo fuori dalle recinzioni, perché cercava di toccare tutti gli animali che in qualche modo poteva raggiungere.



E’ rimasto molto affascinato soprattutto dalle molte varietà di papere oche e cigni che abbiamo incontrato.
La visita è finita sotto la pioggia…


Per le motivazioni di cui sopra ho scelto di mostrarvi alcune delle specie animali che ci sono piaciute di più escludendo le recinzioni.
Non sono in grado di riportare i nomi esatti delle specie fotografate perché non ho pensato ad annotarli.



Siamo rimasti letteralmente incantati da questa scena familiare e dalla dolcezza delle cure che questa mamma stava offrendo al suo piccolo.





E con questa bella rosa gialla - altra abitante del parco -


vi auguro una splendida serata!

A presto! 


PS: Sembra che il problema sia sul firewall del mio notebook, speriamo di riuscire a risolverlo velocemente. 
Intanto ringrazio tantissimo Nexnova, per l'aiuto tecnico, e la mia amica Nadia, che mi ha gentilmente prestato il suo notebook per farmi pubblicare questo post e farmi fare una verifica per capire l'origine del disagio di questi giorni.


martedì 29 maggio 2012

Problema tecnico


Per qualche problema tecnico, di cui non ho ancora individuato l’origine, non riesco ad inserire immagini nei post che ho già pronti per la pubblicazione.
Ci sto lavorando e, nella speranza di risolvere alla svelta, mi scuso con i miei lettori.

A presto!

giovedì 24 maggio 2012

Ieri…


Ieri* Binotto ha compiuto 22 mesi!


… e ha accettato di sporcarsi le mani per impastare il suo panino




Ma l’impasto gli sembrava troppo appiccicoso e abbiamo lavato le mani per tornare a lavoro: aggiungere farina e impastare ancora...

 




Ha ammirato soddisfatto la sua pasta lievitata


Che poi abbiamo infornato!


Non lo trovate bellissimo?
Ed è anche buono!

A presto!




* Ieri si riferisce al 22 maggio, dal momento che sto postando nella sera tardi del 23, che sta diventando 24…



venerdì 18 maggio 2012

Terra Futura 2012*



Dal 25 al 27 maggio la Fortezza da Basso a Firenze ospiterà Terra Futura, mostra convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica e sociale, IX edizione.
La manifestazione, a ingresso libero, quest’anno è incentrata sul  lavoro, al quale occorre ridare dignità e senso, cercando di  ricostruire un significato del produrre: la conversione-riconversione ecologica e sociale dell’economia.

Nel position paper, documento condiviso dai partners di Terra Futura e che caratterizza i principali appuntamenti culturali, si parla di “Nuova antropologia del consumo”:
Ecco perché la tanto acclamata green economy non servirà a rilanciare consumi e desideri individuali analoghi a quelli della grey economy: abbiamo bisogno di una nuova antropologia del consumo, che esca dall'edonismo compulsivo privato, per diventare una consapevolezza responsabile e critica della produzione. [¼]
Dobbiamo favorire la nascita di una coscienza dei cittadini-consumatori, [¼]che valorizzi l'importanza dei beni relazionali e non solo di quelli materiali, in una parola di quelli che appartengono alla sfera della cultura. Anche così i consumatori diventeranno protagonisti e condizioneranno il mondo della produzione, costituendo alleanze con imprese che hanno scelto di creare valore e non solo profitti.”

Nei tre giorni sono in programma convegni, laboratori interattivi, sportelli informativi, presentazioni di libri, mostre, musica, teatro, cinema.

All’interno dell’evento si troverà Terra dei piccoli: uno spazio dedicato ai bambini e ai loro genitori animato da laboratori, attività e soluzioni green in un ambiente divertente e rilassante dove trascorrere un po’ di tempo durante la visita di Terra Futura.
Nell'area Terra dei piccoli saranno disponibili: servizio di babysitting gratuito; attività ludiche per i piccoli; momenti di formazione e approfondimento; servizio di consulenza tenuto da esperti per donne in gravidanza e mamme; laboratori e workshop per i genitori; area riservata all’allattamento; una Yurta (abitazione mobile tipica di alcune popolazioni nomadi asiatiche) a disposizione di bambini e genitori per giochi e incontri; spazio di visibilità per gli enti e associazioni che organizzano gli appuntamenti formativi.

Terra Futura è promossa da Fondazione culturale Responsabilità etica per il sistema Banca Etica, Regione Toscana e Adescoop-Agenzia dell’economia sociale, insieme ai partner Acli, Arci, Caritas Italiana, Cisl, Fiera delle Utopie Concrete e Legambiente.

A presto!




* Questo post è frutto di un accordo di collaborazione tra ArteMamma e Terra Futura.

martedì 15 maggio 2012

Per fare un albero


Generalmente sono restia a proporre esercizi teatrali fai-da-te, perché non vorrei che si sottovalutasse la necessità di uno sguardo esperto che sa condurre, accogliere e assemblare il materiale che nasce in un contesto laboratoriale.   Quindi quello che qui espongo è un’idea di gioco che ognuno può usare a suo modo, indipendentemente dalla valenza che assume all’interno di un lavoro teatrale strutturato.

Il mio post sugli olivi e il post di Manuela sul pinolo mi hanno fatto venir voglia di condividere un gioco teatrale che amo molto, e che intitolerò appunto “Per fare un albero”.

Possiamo farlo insieme ai nostri bambini (dai 18 mesi in poi), partecipando attivamente e re-imparando a nostra volta a sentire la natura e a sentircene parte.
Si può far precedere l’esercizio da una passeggiata al parco - e magari giocare nel parco stesso – o dall’osservazione di un libro con immagini di alberi o dal disegnare insieme degli alberi.


A questo punto la proposta è di diventare alberi noi stessi.
Possiamo narrare la storia dell’albero invitando i bambini ad interpretarla con il loro corpo e facendo altrettanto.

Da cosa nasce un albero? Da un piccolo seme deposto al calduccio nella terra.
Il seme pian piano si schiude e germoglia affondando tenere radici nel terreno e alzando un piccolo stelo verso l’alto.
Poi le radici si irrobustiscono e si spingono più a fondo nella terra, il fusto si ingrossa e si erge forte e fiero verso il cielo, dalla cima del fusto si dipartono tanti rami a cercare di cogliere la luce. Sui rami nascono tante foglioline che il sole scalda e il vento fa muovere.
I rami e le foglie saranno visitati e abitati da tanti animali: uccelli, insetti, bruchi…

Questa è una traccia: fondamentale è non sprecare, non avere fretta. Ogni stadio ha bisogno del suo tempo per svilupparsi e per esprimersi nel nostro corpo. La calma ci permette di staccare e assaporare il gusto del gioco.


Si parte da sdraiati, meglio se appallottolati – il seme nella terra, ricordate? – e pian piano si cresce.
Il percorso è dalle radici ai rami.
Provate a giocare con i piccoli e a lasciarvi coinvolgere, senza pensare, senza filtrare, senza giudicare e senza aver voglia di insegnare.


L’espressività peculiare dei bambini deriva dal fatto che loro “sentono” la forma albero, ad esempio quando ne pronunciano il nome che convenzionalmente lo indica, e questo sentire passa attraverso tutto il loro corpo per esprimersi nella voce.


Provate? Mi fate sapere come è andata?

A presto!





domenica 13 maggio 2012

“Il pulcino ballerino” e altri amici.*


Qualche giorno fa abbiamo ricevuto un simpatico omaggio di libri da Gallucci Editore e, poiché Binotto è molto curioso e ama aprire i pacchi, ho lasciato che fosse lui a scoprire cosa ci era arrivato.


Uno dei titoli che ha subito catturato la sua attenzione è stato “Il pulcino ballerino”, della collana de Gli Indistruttilibri, composta di libri cartonati completi di cd musicale, che sicuramente molti di voi già conoscono.
La sera prima di addormentarci abbiamo cantato un sacco di volte l’hully gully del pulcino, che ci ha atteso puntuale anche al risveglio!
I disegni dai colori sgargianti sono di Annamaria Passaro e la canzone è deliziosamente cantata dal Piccolo Coro dell’Antoniano.
“Il pulcino ballerino” è un libro delicato, che insegna ad accettare il diverso con la gioia di un ballo che coinvolge tutta la comunità. E’ un libro per bambini? Secondo me è un libro per tutti, utile anche per fare un regalo speciale ad una persona speciale!


Binotto si sta divertendo molto a giocare con “La casa dei gatti”, volume pop-up disegnato da Nicoletta Costa, la “mamma” di Giulio Coniglio.
Il libro è un vero e proprio gioco interattivo perché ogni pagina si apre tridimensionalmente su una diversa stanza della casa felina, nella quale mici e uccellini convivono serenamente, e i bambini possono aprire sportelli e introdurre  nuovi oggetti e personaggi negli ambienti.
C’è anche un bagno dotato di lavabo e vasca!!!
Inutile dire che mi sono subito prodigata a fare paralleli con la vita della nostra Smilla, sperando così di riconciliare lei e Bicci: missione quasi impossibile visto che ora lui la trascina per la coda … 


Mio figlio ama molto ascoltare la musica e ballare. Entrambi siamo rimasti affascinati dalla formula magica di “Obladì Obladà”: disegni dai colori pop di Mario Moraro più cd con la versione italiana della celebre canzone dei Beatles cantata da “I Nuovi Angeli”.
Gianni è un pizzaiolo molto cool e Lilly una bionda rockstar: insieme realizzano il loro sogno d’amore e attraversano felici il mondo a naso all’insù insieme ai loro bimbi!
Il testo è in italiano e in versione originale.


Ieri sera, prima della nanna, abbiamo letto “Il pisolino della talpa Luigina” disegnata da Annamaria Passaro, un episodio delizioso della tenera talpa sbadata, che ci ricorda che l’istinto ci riporta sempre a casa, anche quando sembriamo non essere in grado di riconoscerne la strada.
Delicatissima e coloratissima!



A presto!




*Recensione: il materiale è stato fornito dall’editore. Il mio giudizio è libero, non soggetto a retribuzione né ad alcuna pressione. Preferisco non recensire testi o prodotti che ritengo non interessanti.




giovedì 10 maggio 2012

Olivi


Amo gli alberi e gli olivi sono tra i miei preferiti: i loro tronchi sono spesso magnifici tanto da sembrare sculture a cielo aperto, amo il colore argenteo delle foglie e la generosità del loro frutto.
Il parco preferito di Binotto ne è pieno e ora stanno fiorendo.










I tronchi






Qui Binotto e un amichetto giocano a gettare foglie nel buco abitato da un ragnetto.





Le ultime due foto, che io chiamo del "tronco danzante", sono scattate in un diverso momento dell'anno, ma le ho volute mettere comunque perché l'albero è nello stesso parco.

A presto!


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...