lunedì 6 gennaio 2014

Maria Montessori: l'educazione alla libertà. Nel giorno della Befana!

Oggi festeggiamo la Befana ma nella stessa data accade anche che:

Era il sei gennaio 1906 (praticamente tutte le altre fonti che ho consultato dicono 1907) quando si inaugurò la prima scuola di piccoli bambini normali da tre a sei anni, non posso dire col mio metodo, perché esso non esisteva ancora, ma vi doveva nascere in breve tempo”.

Così racconta Maria Montessori nel suo “Il segreto dell'infanzia” (Garzanti, Elefanti, novembre 2007), da cui sono tratte anche le altre citazioni di questo post).


Siamo nel quartiere San Lorenzo, a Roma. La scuola nasceva all'interno di un progetto di riqualificazione edilizia e igienica dell'area, i 50 bambini ammessi a frequentarla provenivano tutti da famiglie poverissime dove l'analfabetismo dilagava.
La continuità educativa tra scuola e famiglia si concretizzava nell'impegno dei genitori a tener pulita la zona e a mandare i bambini a scuola lavati e ordinati.
Per la prima volta lo spazio scolastico è organizzato a misura di bambino, al quale è data libera facoltà di movimento e di scelta tra i materiali didattici proposti: non ci sono più cattedre, né programmi, esami, castighi o premi.
Ne consegue che “Il metodo non si vede: ciò che si vede è il bambino. Si vede l'anima del bambino che, liberata dagli ostacoli, agisce secondo la propria natura.”

Il principio del metodo Montessori risiede nel favorire lo sviluppo di ogni individuo in base ai suoi ritmi naturali e alla sua peculiare personalità, l'esperienza e l'autonomia facilitano la scoperta dei propri interessi reali e lo sviluppo della fiducia in se stessi.

Maria Montessori chiama i piccoli allievi delle sue scuole “bambini normalizzati”, fanciulli ai quali è restituita la libertà di movimento in un mondo pensato appositamente per loro, per agevolare la loro crescita.

Un centinaio di anni fa circa questa studiosa spiegò che molte difficoltà di apprendimento dei bambini erano imputabili ad un metodo educativo inadeguato a favorire il fiorire della personalità e dell'intelligenza immaginativa degli alunni, che si rinserrava quindi dietro “barriere psichiche” capaci di renderli impermeabili agli insegnamenti imposti fino al punto da “venir confusi coi deficienti”.


Ma se l'operaio produce ciò che l'uomo consuma e crea nel mondo esteriore, il bambino produce l'umanità stessa, e pertanto i suoi diritti ancora più palesemente esigono trasformazioni sociali. E' evidente che la società dovrebbe prodigare ai bambini le cure più perfette e più sagge, per ricavarne maggior energia e maggiori possibilità per l'umanità futura.”

Non sembra anche a voi un'ottimo augurio per l'anno appena cominciato e per tanti altri a venire?


6 commenti:

  1. Ottimo augurio e mi leggerò il testo che citi, interessantissimo!

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  2. non sapevo di questa concomitanza di date, bello! e l'ultimo passo che hai riportato, quello del paragone con l'operaio, mi sembra geniale e racchiude l'intelligenza di questa donna che ha saputo vedere molto lontano!

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  3. Questa è un'ottima occasione per ricordare una figura così illuminata, così affascinante i cui pensieri ancora oggi danno i loro frutti!!!
    E quanto ho amato il film sulla Montessori! ^_^

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