mercoledì 12 febbraio 2014

Io non voglio un figlio obbediente!

A un figlio obbediente preferisco un figlio che ragioni con la propria testa e comprenda il motivo delle mie richieste. Voglio un figlio che accetti di fare quello che gli sembra ragionevole e rifiuti il resto.
E' e sarà complicato, lo so.
Il lato positivo è che cresceremo insieme.
Inoltre credo che questo lo metterà al riparo, almeno in parte, da varie forme di abuso da parte di adulti.

Io preferisco che mio figlio cresca con la consapevolezza di poter scegliere. Sono certa che questa responsabilità farà di lui una persona fornita di una sana autostima e di fiducia in se stesso.


Il bambino è competente” di Jesper Juul, Saggi Universale Economica Feltrinelli 2009 (da cui sono tratte tutte le citazioni di questo post), è un libro nel quale ho trovato la giusta enunciazione di alcuni concetti che mi ronzavano nel cuore.

Juul afferma che “Fin dalla nascita i bambini sono persone complete, cioè sono sociali, collaborativi e pronti a comunicare. Queste qualità […] sono innate. D'altra parte, perché queste qualità si sviluppino, i bambini hanno bisogno di vivere con adulti che si comportino in maniera da rispettarne e modellarne il comportamento sociale e umano.” E questo può avvenire soltanto con l'esempio, l'accettazione, il rispetto e il dialogo.

Molti genitori continuano a credere che i figli debbano 'imparare a obbedire', nonostante il fatto che questa aspettativa generi quasi sempre 'disobbedienza' […] Questo perché noi recepiamo come offensivo e poco dignitoso il dover obbedire a un ordine quando siamo più che disposti a collaborare.”

L'alternativa ad imporre ordini sta nell'essere disponibili al dialogo, “un dialogo aperto e personale che tenga conto dei desideri, dei sogni e delle necessità sia dei figli che dei genitori.”

Altra qualità da affinare è l'elasticità.
Ma chi ha mai deciso che una cosa si fa in un modo piuttosto che in un altro? Non siamo forse tutti diversi?
Io credo che ogni famiglia abbia bisogno di sviluppare la propria personale forma di convivenza, tenendo presente che dove c'è rispetto reciproco ci sarà anche il piacere di collaborare.

Ciò che più mi spaventa in alcune persone adulte è la smania di insegnare qualcosa ai bambini, l'incapacità di osservare e ascoltare. E imparare, anche.


E voi vorreste un figlio obbediente?

21 commenti:

  1. Questione spinosa...io mi accontenterei di avere una figlia non capricciosa, anche perché in molte circostanze si dimostra una bambina ragionevole e comprensiva. Mi piace che esprima la sua personalità "importante", ma non reggo che faccia i capricci per puro spirito di emulazione o peggio ancora di sfida verso il mio ruolo di madre. In alcuni momenti vedo in lei me adolescente. Peccato che abbia solo 3 anni e mezzo!

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    1. Forse sfidarti fa parte di un percorso che le servirà a crescere?
      E' complicato, ma se riuscissimo a contare un po' prima di reagire, ci daremmo il tempo per vedere le cose diversamente.
      Ti abbraccio forte!
      :-)

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  2. è naturale che le regole ci siano e che devono essere rispettate ma devono essere comprese altrimenti è una imposizione e basta... ieri per esempio mi sono trovata a spiegare alla mia gemella perchè io mi comportassi in merito ad una questione diversamente dalle altre mamme.... se il gruppo prende una decisione non è detto che bisogna seguirla obbligatoriamente.... è giusto condividire quello con cui si è d'accordo...a volte nella vita si devono prendere decisioni di convenienza ma insomma lo si apprende da adulti ed è giusto che a questa età prendano consapevolezza dei loro comportamenti

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    1. Concordo.
      E comunque se alcune regole fondamentali sono condivise contribuiscono a dare serenità a tutta la famglia.
      :-)

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    2. Beh, obbediente e intelligente insieme? :) riflessioni le tue che condivido!

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  3. Io proprio obbedienti...no. Ma ci si ragiona. E questo mi piace molto!

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  4. eh tocchi un tasto sul quale mi sono molto dibattuta negli anni! c'ho riflettuto, ho osservato, ascoltato i miei figli e mi sono confrontata con persone che della crescita intelligente dei bambini hanno fatto il loro mestiere. la mia preoccupazione, come la tua, era quella di non dar loro sufficiente spazio per esprimere loro stessi e le loro inclinazioni, imponendo delle regole ed avendo il desiderio che queste fossero rispettate. mi ha sempre colpito come loro fossero concordi e docili nel rispettarle (nella sostanza, con diversi momenti di capriccio ma direi che globalmente sono bambini "obbedienti"). la parole "obbediente" è un pò brutta, lo capisco, sembra che si parli di un cane, io penso di più alla voglia di collaborarre, però penso che dei bambini felici siano anche bambini obbedienti. credo cioè che il loro essere necessita di una strada indicata dal genitore, che li rassicura e gli consente anche piccole deviazioni, ma i bambini non obbedienti, quelli che vogliono mettere tutto in discussione, che capricciano per ogni dato oramai assodato, sono bambini che stanno denunciando un malessere. è chiaro che dipende dall'età, io penso ai miei figli, 5 e 3 anni, diverso sarebbe se parlassimo di un 12enne...ma appunto di tempo per proporre cose diverse ce ne vuole. non sono rigida ma sempre pronta a discutere con loro le motivazioni delle mie scelte, e questo mi da la sensazione che loro lo apprezzino, propongano, anche se poi quasi sempre accettano il modo stabilito. sono piccoli per avere la responsabilità di molte scelte, li disorienterebbe secondo me.
    ho letto il libro di juul e in buona sostanza lo condivido, nella necessità denunciata di rispettare i bambini e le loro inclinazioni, di non mortificarli. ma è lontano da qui secondo me il concetto del "facciamo le regole insieme".

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    1. Grazie per la tua condivisione Serena.
      Io credo che I bambini abbiano bisogno di routine e di argini sicuri dentro i quali sperimentare, e questi sono offerti dai genitori naturalmente.
      Preferisco d gran lunga il termine "collaborativo" a "obbediente", perché la collaborazione è frutto di libera scelta.
      Per crescere occorre anche forzare i limiti, fare capricci, capire fin dove è accettabile spingersi... credo che, per molti versi, i piccoli siano molto più saggi di noi...
      Un esempio sciocco: non faccio il bagno a mio figlio perché ho deciso che è il giorno del bagno se lui non vuole. Se non ne ha voglia avrà i suoi motivi, che io preferisco rispettare. Questo non lede la mia interiorità ma neanche la sua.
      Se poi si è rotolato una giornata nel fango gli parlo e gli spiego che non è accettabile sdraiarsi a letto in quel modo...
      Abbraccione!

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    2. perfettamente d'accordo, è brutto imporsi per misurare la propria autorevolezza e se non è strettamente necessario (il fango lo è!)
      un abbraccio

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  5. Da twitter:
    silvia sai @silviaji
    @ArteMamma insegnare a disobbedire, questa è la sfida...

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  6. Sono d'accordo con te... le mie due bimbe hanno caratteri assolutamente diversi: la prima tende ad essere molto accomodante sulle cose, accetta volentieri le proposte a volte modificandole leggermente comunque in modo "tranquillo" e viene da tutti considerata la classica "brava" bambina (termine che non sopporto). La seconda invece tende a non accettare soluzioni diverse dalla sua, si impunta su cose che per i più sono sciocchezze e non c'è modo di convincerla a fare diversamente da quello che ha deciso, logicamente lei è disobbediente e capricciosa. Io penso che semplicemente abbiano ognuna la loro personalità e le accetto per quelle che sono, senza pretendere che si assomiglino. Se non si tratta di questioni di sicurezza preferisco di gran lunga accettare anche il modo "strano e controcorrente" della seconda. A presto!

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    1. E poi la diversità ci rende la vita così interessante!
      ♥♥♥

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  7. il bene e il male, le regole da seguire e quando è possibile (auspicabile?) infrangerle sono percorsi di crescita che devono cmq mostrare i genitori. i bambini ne hanno bisogno. dona loro dei binari da seguire ed entro cui poter scegliere; dà sicurezza. questo non significa 'imporsi'.
    purtroppo oggi i genitori trovano troppo faticoso educare i figli e lasciano fare loro qualsiasi cosa (lo vedo ogni giorni, per professione). mi chiedo come saranno da adolescenti... non ho dei bei presentimenti da quanto accade attorno... Pur essendo madre di una bambina di 4 anni mi sento spesso lontanissima da questi genitori contemporanei, che in nome della "libertà d'espressione" dei propri figli li faranno crescere insicuri e privi di un reale equilibrio interiore.

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    1. Concordo sul fatto che i genitori costruiscano degli argini di sicurezza intorno all'esuberanza dei figli, ma là dentro i figli hanno il diritto di sperimentare. E, per crescere, hanno bisogno anche di capire fin dove possono forzare ... e infrangere anche.
      Non si impara a volare rimanendo legati ad una sedia.
      :-)

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  8. A mio figlio ho sempre anticipato e spiegato tutto, e devo dire che lui è molto collaborativo.
    Però, per esempio se ho spiegato che in auto ci si allaccia al seggiolino e poi invece non lo vuole fare, non mi metto certo a discutere con lui. Eventualmente posso rispiegarglielo un'altra volta ma poi si fa quello che dico io. Quando c'è di mezzo la sicurezza io non transigo.
    Concordo con il rispettare i tempi e i modi dei bambini, però se io al mattino *devo* essere in ufficio entro un certo orario, non posso molto dilungarmi. È normale che non si possa ottenere sempre quello che si vuole, certo sia da parte mia che parte sua. Non mi piacciono i dittatori, nè i genitori nè i figli.


    (spero di essere riuscita a spiegarmi).

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    1. Concordo: sulla sicurezza non si discute.
      Ed è importante anche capire che i genitori hanno orari a lavoro...
      La sfida, secondo me, è nostra e sta nel trovare le parole giusta e la giusta chiave per ricevere collaborazione.
      E nel momento in cui si riesce, ecco lì scatta la vera capacità educativa: l'impegno positivo e creativo nel risolvere le situazioni.
      Abbraccio!
      ♥♥♥

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    2. Mi piace molto "impegno positivo e creativo"!

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  9. Complimenti per il blog.

    Un saluto.

    http://canzoni-per-bambini.blogspot.com/

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  10. Si, lo vorrei e ce l'ho il più delle volte. Obbediente perché noi spieghiamo il perché delle regole e lui capisce e condivide, obbediente perché comprende e ascolta, perché le regole sono poche e qualche volta si possono anche derogare.
    Insomma, quel che dici tu!
    Mi piace il tuo blog!

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    1. Collaborativo allora mi piace di più :-)
      Grazie mille!
      A presto!

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