lunedì 24 febbraio 2014

Educare con la Comunicazione Nonviolenta

Educare con la Comunicazione Nonviolenta”, Marshall B. Rosenberg, Esserci Edizioni, Reggio Emilia, 2010, tratto da una conferenza tenuta da Rosenberg a Reggio Emilia, è un piccolo grande libro: piccolo nelle dimensioni ma grande per la portata innovativa del messaggio che veicola.

Immagine presa da qui

La CNV, Comunicazione Nonviolenta, è un protocollo di comunicazione che può essere applicato in maniera proficua in ogni contesto sociale, al fine di instaurare rapporti empatici e collaborativi. Utilizzata in ambito educativo/familiare la CNV aiuta anche a promuovere il cambiamento di comportamenti indesiderati senza ferire la dignità delle persone ma, al contrario, donando loro ascolto profondo e comprensione.

Quindi la CNV è un linguaggio della vita, si occupa di ciò che c'è di vivo in noi, senza criticare l'altro.”

Rosenberg distingue due modi di esprimersi: il Linguaggio Sciacallo e il Linguaggio Giraffa. Il primo è quello scollegato dalla vita e dalla gioia di donare: utilizza premi e punizioni, senso di colpa e vergogna, esprime giudizi e offende per manipolare il comportamento delle persone distruggendo la possibilità di una cooperazione spontanea e armoniosa.

Il secondo, chiamato così perché la giraffa è l'animale terrestre con il cuore più grande, consente di rivolgersi agli altri senza criticare e senza insultare, con un linguaggio e un'attenzione che si prefigge la costruzione di una comunicazione win-win, nella quale trovano soddisfazione i sentimenti e i bisogni di tutte le persone coinvolte.

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Ai due linguaggi corrispondono due analoghi modi di ascoltare. Rosenberg, infatti, fa notare che il modo in cui noi recepiamo il messaggio del nostro interlocutore è sempre funzione di una nostra scelta, di una nostra interpretazione o diagnosi. Secondo il modello della CNV sarebbe più utile esercitarsi nell'imparare a cogliere nel messaggio dell'altro sentimenti e bisogni in modo da comprenderli e accoglierli, al fine di aprirsi alla vita e alla gioia di donare che la stessa porta con sé.

Il Linguaggio Giraffa consta di 4 passaggi:
  1. fare osservazioni chiare, che significa descrivere fatti sforzandosi di non interpretarli e non esprimere giudizi o critiche;
  2. esprimere i nostri sentimenti in una data circostanza;
  3. esprimere il nostro bisogno, quello che vorremmo sentir soddisfatto;
  4. formulare una richiesta chiara, utile al soddisfacimento del bisogno espresso.

Ci sono aspetti del nostro modo di esprimerci di cui non abbiamo coscienza, perché, come afferma Rosenberg, buona parte di noi è stato educata con il Linguaggio Sciacallo, per cui riuscire a comunicare secondo la CNV presuppone lo sforzo di abbandonare il vecchio modo e ricostruire una modalità comunicativa non violenta mettendo in pratica i passaggi indicati.

Se questo inizialmente può apparire un po' meccanico ed artificioso, con l'esercizio si acquisisce scioltezza e naturalezza.

Io credo che la chiave di volta per riuscire a mettere in pratica questa tipo di comunicazione stia nel porsi una domanda molto semplice: che cosa voglio da questa situazione/persona?
Vedrete che tutte le volte che sentirete il bisogno di instaurare rapporti autentici e profondi, nei quali le persone si sentano collegate a livello del cuore, la CNV sarà la carta vincente. Ma lo sarà anche quando troverete sufficiente mantenere un clima sereno e collaborativo, come a lavoro ad esempio.

Il filosofo Krishnamurti [...] afferma che la forma più alta di intelligenza umana è la capacità di osservare senza valutare, la capacità di essere specifici sulle cose che non ci piacciono, senza mescolare diagnosi.
Questo è molto difficile per me e per altre persone alle quali è stato insegnato a parlare Sciacallo, perché il nostro modo di pensare molto facilmente trasforma i fatti in diagnosi”.

Sono andato a scuola per 21 anni, non riesco assolutamente a ricordarmi di una sola volta che mi sia stato chiesto come mi sentivo, sono andato a scuole sciacallo e lì non interessava sapere quali erano i sentimenti dei ragazzi. L'unico gioco era quello di sapere cosa l'autorità, il capo riteneva fosse giusto. E ho imparato bene a svolgere quel ruolo, non è poi tanto difficile imparare quel gioco, basta essere una persona morta, una bella persona morta, scollegata dai propri sentimenti e vivere semplicemente qui, nella testa, cercando di fare quello che le persone, d'autorità, pensano sia giusto che tu faccia”.

Essere liberi richiede la consapevolezza di ciò che proviamo [...] Ci richiede poi un'altra cosa, ci richiede di sapere perché ci sentiamo nel modo in cui ci sentiamo. Non vogliamo rimproverare gli altri per i nostri sentimenti”

Tutte le volte che siete arrabbiati [...] In qualche modo state giudicando che l'altra persona è sbagliata.
Tutte le volte invece che vi sentite depressi, in colpa o provate vergogna, vedrete dei pensieri sciacallo diretti contro di voi.”

Ci colleghiamo alla vita attraverso i bisogni [...]
Quando siamo collegati al livello del bisogno, i bisogni di entrambi possono essere soddisfatti”.

Quando parliamo il Linguaggio Giraffa vogliamo essere molto onesti, senza criticare, senza insultare: è il linguaggio del cuore. Riveliamo onestamente quello che c'è nel nostro cuore, senza usare nessuna parola che implichi che c'è qualche cosa di sbagliato nell'altro.”

Viviamo in un mondo dove l'80% della popolazione parla sciacallo”.

Il sistema scolastico sciacallo etichetta gli studenti. In quelle strutture si pensa che alcuni studenti siano intelligenti, che altri siano stupidi, che alcuni siano normali, che altri siano socialmente ed emotivamente disturbati.

A molti la CNV potrebbe sembrare un esercizio di dialettica ma non lo è.
E' invece un invito a riposare, a guardare il mondo con occhi bambini , con lo sguardo sereno e pulito dell'amore.

Una comunicazione che viene dal cuore, che si focalizza sui bisogni di ciascuno, permette alle persone di aprirsi vicendevolmente e di aver voglia di cooperare. E in un ambiente dove c'è cooperazione si impara davvero, perché l'alunno è messo al centro, con i suoi sentimenti e con i suoi bisogni.
Di fondamentale importanza, a coronamento di questo processo, è esprimere sincera gratitudine per quello che di buono l'altro ha portato nella nostra vita.

Ma pensate che meraviglia se, insieme ai programmi ministeriali, agli insegnanti venisse imposto di rivolgersi agli alunni con un linguaggio di questo tipo?
E se questa fosse la forma di comunicazione adottata nei contesti lavorativi?
Riuscite ad immaginare quanta violenza in meno ci sarebbe nel mondo e come saremmo tutti più rilassati e felici?

Ho parlato di Rosenberg e CNV anche qui e qui.

Buonissimo lunedì a voi!




6 commenti:

  1. Bellissima la tua recensione. Il libro che consigli sembra davvero molto interessante! E' la prima volta che sento parlare di CNV e voglio approfondire.
    Colgo l'occasione per invitarti sul mio blog per ritirare un piccolo riconoscimento ;-). Ti aspetto, ciao!

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    1. La CNV è molto preziosa!
      Grazie per la tua partecipazione appassionata!
      Abbraccione!
      :-)

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  2. Come sempre i tuoi post sono molto interessanti, non conoscevo il modello della CNV ma da quel che hai scritto non posso che approfondire l'argomento.
    A presto
    Federica

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  3. Questo post è fantastico. Ho imparato a utilizzare il linguaggio giraffa (solo ora ho imparato che ha un nome...) sul lavoro e ne ho fatto tesoro anche per tutte le altre relazioni della vita: è davvero un cambiamento grande, cambia prospettiva e dà grossi riscontri. Grazie di cuore per la spiegazione e le citazioni, sono illuminanti e precise!!! Mi segno subito il testo e me lo cercherò!
    A presto ^_^

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    Risposte
    1. Ciao Carla,
      sono contenta che tu conosca il Linguaggio Giraffa e trovi utile il post.
      Abbraccione!
      :-)

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