A
Natale ho ricevuto in regalo “Fuori a rubar cavalli”, di Per Petterson, (Guanda,
Le Fenici, 2010). L’autore è un acclamato scrittore norvegese che con questo
libro, tradotto in ben 45 lingue, ha vinto numerosi premi letterari, norvegesi
e internazionali.
Mi
è piaciuto così tanto che, oltre ad averlo inserito tra i miei libri preferiti
in assoluto, ho deciso di inaugurare la mia partecipazione al Venerdì del Libro di Homemademamma, senza peraltro alcuna pretesa di regolarità.
Il
libro parla di amore – non di amore romantico, o non solo almeno – e di
perdita, parla di bambini che diventano ragazzi e di ragazzi che diventano
adulti e dell’universo emozionale che accompagna un uomo – inteso come essere
umano – nel suo viaggio attraverso la vita che gli è dato – o che ha scelto –
di vivere.
La
vicenda è ambientata nel 1948, al termine del periodo di occupazione nazista
per la Norvegia, ma forse non è così importante.
Ciò
che mi ha letteralmente incollato alle pagine di questo romanzo è stato il
trovarmi davanti una scrittura fisica che si dipana nell’universo dei ricordi, muovendo
dalla memoria del corpo e dalle delicate reminiscenze che questa affaccia alla
mente, e ci conduce, attraverso un uso molto sapiente del flashback, a zigzagare
tra l’adolescenza e la maturità di Trond. Quest’uomo, che ha deciso di
attendere la morte in un posto solitario, immerso nella maestosità della natura
norvegese – protagonista quanto lui del bellissimo testo - in compagnia della
fedele Lyra, la meticcia che non lo abbandona mai.
La
ferita emotiva profonda patita dal Trond ragazzo apre un sentiero nell’anima
del protagonista, attraverso cui siamo condotti nella scansione delle giornate
e dei movimenti che hanno segnato un passaggio epocale nella sua storia umana.
La
prosa è tanto asciutta e penetrante da assumere un valore altamente poetico.
Quando
si arriva alla fine si vorrebbe avere almeno altrettante pagine da leggere di
quelle appena trascorse e la chiusa apre un universo di riflessioni in ogni lettore:
[¼]e poi in fondo siamo noi a
decidere quand’è che fa male.
E
voi conoscete la letteratura scandinava?
Buona
lettura e buon fine settimana!
A
presto!
Benvenuta al VdL! Pazienza per la regolarità, le ocse piacevoli non devono metterci ansia........
RispondiEliminaConosco la letteratura del nord europa grazie al suggerimento di un'amica che mi ha fatto conoscere, anni fa, Iperborea. Dal premio Nobel Selma Lagerlof le letture sono sempre state piacevoli sorprese.
Del libro che hai citato mi stupisce il numero di lingue in cui è stato tradotto: 45!!
alessandra
Grazie Alessandra!
EliminaIo ho letto molti altri autori del Nord Europa, soprattutto norvegesi e svedesi, ma non conosco Selma Lagerlof...provvederò a informarmi! :-))
Credo che le 45 lingue in cui è stato tradotto stiano a dire che questo libro non è piaciuto solo a me...:-)
Buon we,
a presto!
:-)
benvenuta all'appuntamento del venerdi e grazie per questo suggerimento
RispondiEliminaGrazie a te, Giorgia!
EliminaBuon fine settimana,
a presto!
:-)
benvenuta all'appuntamento del venerdi e grazie per questo suggerimento
RispondiEliminaSarà una vita che non leggo più un libro cartaceo, oramai faccio tutto in formato digitale, tra computer, portatili, tablet, cellulari...
RispondiEliminaSarebbe bello trovare il tempo per leggere un bel libro, magari la notte tra le coperte. Anche se la mia è un po' una scusa, il tempo lo avrei anche, ma di solito sotto le coperte guardo la tv mentre sferruzzo all'uncinetto!
:-)
EliminaCredo che io non riuscirò mai a rinunciare al rapporto fisico con un bel libro di carta:-)
Buona domenica,
a presto!
:-)
Benvenuta tra noi! Conosco poco la letteratura scandivana e tu mi hai davvero stuzzicata con questa tua recensione. Libro segnato nella lunghissima lista dei desideri.
RispondiEliminaBuon fine settimana
Ciao Paola, grazie!
EliminaSono contenta che lo hai segnato, vedrai che non ti deluderà:-)
Buona domenica,
a presto!
:-)
Ti ringrazio per la visita, che bello questo VdL che ci fa conoscere altre lettrici.
RispondiEliminaQuesto libro non lo conosco ma mi ha incuriosito, torno con più calma a farmi un giretto nel tuo blog.
Benvenuta Leyla:-)
EliminaA presto!
:-)
ultimamente l'ho scoperta, ed è stato molto bello. Metterò questo titolo nella mia Lista dei desideri... che diventa sempre più lunga!!!
RispondiEliminaNe sono lieta!
EliminaBuon lunedì,
a presto!
:-)
Ciao!
RispondiEliminaApprodo adesso per caso sul tuo blog, e trovo la recensione di questo libro che ho letto anch'io, e che ho amato!
Se ti posso consigliare un altro titolo norvegese che mi ha incantato: Tomas Espedal, Il corso innaturale delle cose. Un altro libro altamente poetico, seppure di genere diverso da Petterson. Un prosa molto particolare e personale. Uno dei libri che più mi ha toccato in assoluto!
Ciao Lucia,
Eliminasegnato! Grazie mille del suggerimento!
Buona settimana,
a presto!
:-)
Benvenuta nellla mitica "band" del Venerdì del libro!!
RispondiEliminaQuesto testo che proponi è una novitòà assoluta pe rme, di scandinavo ultimamente mi è capitato di legegre dei gialli svedesi e uno danese, abbastanza ben scritti, ma una storia così intensa e personale no, non l'ho ancora letta.
mi segno il titolo, magari appena finisco la lista che ho già in attesa di lettura arriverà acnhe il suo turno.
Ti seguo, a presto!
Grazie Maris!
EliminaBenvenuta nel mio piccolo blog. Fammi sapere se lo leggerai.
Buon lunedì,
a presto!
:-)
Non conoscevo questo libro, grazie per averlo segnalato!
RispondiEliminaCiao Marica,
Eliminabuona giornata!
A presto!
:-)
...sembra carino!
RispondiElimina...credo sia grande:-))
EliminaMa che bella recensione! Molto partecipata!
RispondiEliminaNo, non lo conosco ma confesso che mi intriga. Un saluto, Linda :)
Ciao Linda,
Eliminasi mi è piaciuto e mi ha coinvolto moltissimo.
Lasciati intrigare:-)
Buona serata,
a presto!
:-)