lunedì 27 febbraio 2012

La cura della relazione madre/bambino






































Un mese fa, nella sala d’attesa del pediatra di mio figlio, ho incontrato una mamma con un neonato di 5 giorni.
Sul suo viso si leggeva ancora la fatica del parto, aveva un’espressione quasi spaventata. Raccontava a proposito del suo piccolo: “Lui ha già capito come funziona, ma occorre farsi un po’ il cuore duro. Io lo lascio nella carrozzina e lo faccio piangere, altrimenti chi me li stende i panni?”
                                    
Non ho potuto fare a meno di intervenire: “A CINQUE giorni ci siete solo LUI e TE. Non c’è niente e nessuno di più importante.”

E mi chiedo:
perché nessuno aiuta le neo-madri a capire che il pianto di un neonato di 5 giorni è mera espressione di un bisogno? Che il mondo è troppo grande per stare soli in qualunque luogo se si proviene da un ovetto scuro, caldo e rassicurante di rumorini materni, come il battito regolare del suo cuore?
Perché non esiste una rete di sostegno e aiuto alla maternità, alla CURA della RELAZIONE MADRE/FIGLIO, che rappresenta un imprinting indelebile nella formazione di qualsiasi individuo?

Penso che questi paradossali equivoci abbiano origine anche nel modo in cui sono gestiti la gravidanza e il parto, nella fretta di una società che non sa aspettare “il momento”. Ma  tale argomento merita un post a parte. Ci torneremo.

Una mamma non dovrebbe essere lasciata sola.
La buona riuscita della relazione primaria è un investimento per il futuro della società.

Vorrei contribuire a creare una rete di sostegno e accoglienza per le mamme.
Vorrei dare ad altre donne ciò che ho dato a me stessa con tanto impegno e fatica, tenendo sempre presente la bellezza del fatto che mio figlio ora c’è e che è nato dal mio amore per la vita e dalla mia determinazione a farlo nascere.

Vedo che il web è popolato di belle realtà. Vorrei aggiungere anche la mia voce.

E voi come avete vissuto l’avvio della relazione con il vostro bambino?

2 commenti:

  1. mi ha colpito quanto hai scritto perché anch'io vorrei poter far qualcosa per sostenere le mamme nel difficile periodo del post parto, però non so bene come...mi piace la figura della doula, ma la formazione è molto costosa, mi piacerebbe aprire un luogo di accoglienza per le mamme (ma anche in questo caso ci van soldi!)..In internet ci sono tante risorse, ma poi nella realtà tante mamme sono lasciate sole in balia della cultura dominante...i bimbi lasciati soli a piangere nella culla, quanta inutile sofferenza, quanti allattamenti che terminano precocemente!
    ah, piacere di averti conosciuta, a presto ;)

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  2. Piacere. E grazie per il tuo intervento.
    Teniamoci in contatto.
    A presto,
    Anna

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