Un mese fa, nella sala d’attesa del
pediatra di mio figlio, ho incontrato una mamma con un neonato di 5 giorni.
Sul suo viso si leggeva ancora la fatica
del parto, aveva un’espressione quasi spaventata. Raccontava a proposito del
suo piccolo: “Lui ha già capito come funziona, ma occorre farsi un po’ il cuore
duro. Io lo lascio nella carrozzina e lo faccio piangere, altrimenti chi me li
stende i panni?”
Non ho potuto fare a meno di intervenire:
“A CINQUE giorni ci siete solo LUI e TE. Non c’è niente e nessuno di più
importante.”
E mi chiedo:
perché nessuno aiuta le neo-madri a capire
che il pianto di un neonato di 5 giorni è mera espressione di un bisogno? Che
il mondo è troppo grande per stare soli in qualunque luogo se si proviene da un
ovetto scuro, caldo e rassicurante di rumorini materni, come il battito
regolare del suo cuore?
Perché non esiste una rete di sostegno e
aiuto alla maternità, alla CURA della RELAZIONE MADRE/FIGLIO, che rappresenta
un imprinting indelebile nella formazione di qualsiasi individuo?
Penso che questi paradossali equivoci
abbiano origine anche nel modo in cui sono gestiti la gravidanza e il parto,
nella fretta di una società che non sa aspettare “il momento”. Ma tale argomento merita un post a parte. Ci torneremo.
Una mamma non dovrebbe essere lasciata
sola.
La buona riuscita della relazione primaria
è un investimento per il futuro della società.
Vorrei contribuire a creare una rete di
sostegno e accoglienza per le mamme.
Vorrei dare ad altre donne ciò che ho dato
a me stessa con tanto impegno e fatica, tenendo sempre presente la bellezza del
fatto che mio figlio ora c’è e che è nato dal mio amore per la vita e dalla mia
determinazione a farlo nascere.
Vedo che il web è popolato di belle realtà.
Vorrei aggiungere anche la mia voce.
E voi come avete vissuto l’avvio della
relazione con il vostro bambino?
mi ha colpito quanto hai scritto perché anch'io vorrei poter far qualcosa per sostenere le mamme nel difficile periodo del post parto, però non so bene come...mi piace la figura della doula, ma la formazione è molto costosa, mi piacerebbe aprire un luogo di accoglienza per le mamme (ma anche in questo caso ci van soldi!)..In internet ci sono tante risorse, ma poi nella realtà tante mamme sono lasciate sole in balia della cultura dominante...i bimbi lasciati soli a piangere nella culla, quanta inutile sofferenza, quanti allattamenti che terminano precocemente!
RispondiEliminaah, piacere di averti conosciuta, a presto ;)
Piacere. E grazie per il tuo intervento.
RispondiEliminaTeniamoci in contatto.
A presto,
Anna