Ho
sentito e letto molte mamme che ritengono gli omogeneizzati di carne e pesce certamente
più sicuri e controllati dei corrispondenti alimenti comprati freschi e
preparati da loro stesse per i propri figli.
Sul
solito aam Terra Nuova di questo mese leggo un articolo a proposito della
scoperta fatta da un team di ricercatori dell’Università di Pisa, composto da
Francesco Massart, Valentina Meucci, Giulio Soldani ed Elisabetta Razzuoli:
sembra che “nei latti in polvere, nei
latti artificiali pronti all’uso e nei preparati a base di carne, sono presenti
sostanze che, in alcuni casi, sono state definite dalle autorità sanitarie
internazionali come possibili agenti cancerogeni per l’uomo.”
La
ricerca, condotta esaminando ben 185 campioni di latte artificiale per neonati
e 44 campioni di omogeneizzati di carne, ha rilevato “la presenza di zearalenone e di suoi metaboliti, in percentuali che
vanno dal 9 al 28% dei campioni”.
Questa
tossina, che generalmente si trova nei cereali, “è una micotossina non steroidea [¼] che [¼] possiede spiccati effetti
estrogenici” nonché “azione tossica nello sviluppo di patologie
quali il telarca precoce (lo sviluppo precoce delle ghiandole mammarie e quindi
del seno)”.
Inoltre
“nel 72% dei casi era presente
l’ocratossina”, altra micotossina, i cui effetti tossici “includono una marcata nefrotossicità, con
necrosi tubulare dei reni, danni al fegato, enteriti, teratogenesi e
cancerogenicità a carico dei reni. Nel 1993 l’Agenzia Internazionale per la
ricerca sul cancro ha classificato la Ocratossina
A nel Gruppo 2B, cioè come possibile agente cancerogeno per
l’uomo”.
La
cosa singolare è che per lo zearalenone la legge ha stabilito “una soglia minima soltanto per gli adulti
in riferimento alle merendine a base di cereali”; quindi per questa e per l’ocratossina
non esiste alcuna regolamentazione a proposito della presenza nel latte
artificiale.
Teniamo
presente che nei primi mesi di vita l’alimentazione di un neonato è costituita esclusivamente
di latte: “spiega il dottor Francesco
Massart [¼] «facendo un breve calcolo delle quantità di
latte artificiale assunte dai neonati in rapporto al peso [¼] è evidente che l’esposizione
per loro è proporzionalmente molto più elevata rispetto a un adulto che mangia
qualche merendina.»
Quali quantità di queste tossine ingerisce
ogni bambino? E quali effetti avranno a
lungo termine sul suo stato di salute?
Naturalmente
non vengono diffuse le marche incriminate, almeno per il momento!
Sembra
banale ribadire che l’allattamento al seno, quando possibile, è il modo
migliore di nutrire un nuovo nato.
Poi
arriva il momento dello svezzamento ed occorre ponderare bene le scelte che si
faranno, perché influenzeranno lo stile di vita e la salute di nostro figlio.
Qual’è
stata l’alimentazione dei vostri bambini?
Vi
siete sentite supportate nelle vostre scelte?
Cosa
fareste di nuovo e cosa cambiereste?
A
presto!
Non mi sono mai fidata degli omogeinizzati e, benché consigliati dalla pediatra di base, ne ho usati pochissimi nelle primissime fasi dello svezzamento, così pure quando verso i sei/sette mesi ho dovuto aggiungere del latte speciale anti-reflusso, perché il mio scarseggiava, l'ho fatto davvero a malincuore.
RispondiEliminaSono dell'idea che il latte materno sia l'alimento principe nel primi mesi di vita, e che per quanto possibile va sempre privilegiato l'allattamento al seno. E nella fase di svezzamento vale la pena di perdere un po' di tempo nella ricerca a nella preparazione in casa di alimenti di certa provenienza, senza usare preparati industriali.
La cosa che mi ha messo in difficoltà al momento dello svezzamento è stato il "quando" introdurre e con che modalità i diversi alimenti; la pediatra di base non è stata di nessunissimo aiuto (infatti non ci sono più andata, per questo e svariati altri motivi), e per fortuna viviamo nell'era di Internet, che ha costituito un valido sostegno, grazie alle numerose esperienze di altre mamme, alcune anche con una preparazione di nutrizionista alle spalle.
Grazie per aver condiviso la tua esperienza.
EliminaA presto!
:)
Ciao mamme, due domande se avete tempo/voglia di rispondermi. Il latte di capra può sostituire il latte in polvere? Il latte materno di una mamma sana ma che vive vicino a un inceneritore e a campi coltivati con monocultura e fertilizzanti che cosa contiene(non è un caso estremo, ma la realtà di alcune parti della pianura Padana!)?. Grazie!
RispondiEliminaBuongiorno Manuela,
Eliminagrazie per il prezioso contributo alla riflessione, anche se le questioni che poni meriterebbero un approfondimento maggiore di quello possibile in un commento, ma credo che ci torneremo, e difficilmente si riuscirebbe ad essere esaustivi.
Per il discorso latte di capra/latte in polvere credo che sarebbero meglio rivolgere la domanda ad un nutrizionista o pediatra perché io so che ogni volta che si introduce un sostituto del latte materno nell'alimentazione di un neonato è necessario testare la sua tolleranza allo stesso.
Gli inquinanti nel latte materno: esiste una Campagna Nazionale per la Difesa del Latte Materno dai Contaminanti Ambientali, qui il link se desideri saperne di più http://www.peacelink.it/campagne/index.php?id=93&id_topic=13 e per le iniziative http://difesalattematerno.wordpress.com/.
In questo piccolo spazio mi permetto di citare un passo della suddetta campagna: "Il latte materno è un Bene Comune di inestimabile valore. È forse il primo bene, il primo dono d’amore che un piccolo riceve nella vita. Non è uguagliabile da alcun sostituto artificiale o animale. È fonte di benessere e salute per la mamma e per il bambino, ma anche per la società e per l’ambiente, ma mai come oggi, al pari di altri beni comuni, è minacciato dal profitto e dall’inquinamento e va pertanto difeso e salvaguardato." - "Allattare in serenità è un diritto delle mamme ed essere allattati è un diritto di ogni bambino: nessun sostituto artificiale potrà mai uguagliare questo Bene che alimenta la creatura cui è stata donata la vita!" - "Tutte le mamme hanno il latte, tuttavia il declino dell’allattamento naturale avvenuto negli ultimi 100 anni circa è sotto gli occhi di tutti: vi hanno contribuito le mutate condizioni sociali, pratiche sanitarie di assistenza al parto che rendono difficile o impediscono l’avvio e il proseguimento dell’allattamento, la promozione massiccia dell’uso di biberon e latte artificiale, la mancanza di sostegno e di informazioni alle donne.
Oggi, un ulteriore pericolo insidia il diritto di mamme e bambini alla migliore salute possibile: si tratta delle sostanze tossiche presenti purtroppo ormai stabilmente nei nostri corpi e che, attraverso la placenta e il latte materno, vengono trasmesse al bambino ancora prima che nasca e poi successivamente durante l’allattamento. Parliamo di diossine, PCB (policlorobifenili), metalli pesanti, pesticidi ed altri numerosissimi composti chimici che provengono da insediamenti industriali, inceneritori, ma anche da prodotti di uso quotidiano, spesso insospettabili. Se vuoi saperne di più su come l’inquinamento arriva al feto e al lattante e sugli effetti di questo, vedi in nota (1).
Lanciando questo allarme non vogliamo in alcun modo disincentivare le mamme dall’allattamento al seno, perché ciò provocherebbe un ulteriore danno alla salute di mamme e bambini: gli studi ad oggi effettuati in vari paesi dimostrano che, anche in ambienti inquinati e quindi a parità di esposizione in utero, i bambini non allattati al seno hanno peggiori esiti di salute rispetto ai bambini che ricevano il latte materno anche se contenente sostanze tossiche. Rimane quindi valida la raccomandazione dell’OMS di allattare al seno in modo esclusivo fino al sesto mese compiuto, e continuare ad allattare, con l’aggiunta di altri alimenti, fino ai 2 anni ed oltre. Ciò comporta numerosi benefici per la salute tanto del bambino quanto per la madre."
Spero di averti risposto, almeno in parte.
Buona giornata.
A presto!
:)
Grazie Anna, risposta utilissima e dettagliata! :)
EliminaNooo, con questo post mi hai dato la batosta finale!!
RispondiEliminaOra il mio senso di colpa crescerà come un OGM!!
Non sono riuscita ad allattare i miei figli, pur desiderandolo molto, solo qualche giorno di colostro e montata lattea scarsissima, se aggiungi le ragadi al seno e la mancanza di consigli in materia capirai che il latte artificiale è stato l'unico alimento con cui i miei bambini sono stai nutriti per i primi 5 mesi di vita.
Per gli omogeinizzati la preoccupazione diminuisce, preparavo io la carne e la verdura, il formaggio era fresco e così la frutta.
A 10 mesi sono passati al latte vaccino, ma di certo il migliore è quello materno.
Ho tentato, in ogni caso, di fare dell'allattamento un momento di intimità e dolcezza, cercando di non delegarlo mai a nessuno, se non in casi di emergenza, e spero di esserci riuscita, ma avrei desiderato tanto allattare al seno...
L'unica cosa che mi ha un po' rassicurata, è stato constatare che i miei figli, nonostante non abbiano potuto ricevere da me gli anticorpi del latte materno, hanno sempre avuto buona salute, non è merito mio, ma almeno non hanno avuto questo risvolto negativo de mancato allattamento naturale. :(
No, non volevo certo far venire sensi di colpa a nessuno, ma solo offrire uno spunto di riflessione.
EliminaPer l'allattamento credo che spesso la mancanza della giusta assistenza nel momento iniziale abbia una buona dose di responsabilità nel fallimento dello stesso.
Grazie della condivisione.
A presto!
:)
Sembra che ai nostri tempi fosse pure peggio... Mia madre dice sempre che io non li volevo gli omogeneizzati... Sarà per questo che sono piatta?
RispondiEliminaio ho allattato fino a circa 10 mesi, ho svezzato seguendo i consigli del gruppo allattamento e svezzamento della mia ostetrica e ho cucinato sempre io tranne che quando eravamo in viaggio. gli omogeneizzati glieli ho dati allora, quindi in austria. non so perché ma mi fido (degli omogenizzati austriaci dico) :-)
RispondiEliminaNon so niente degli omogeneizzati austriaci...:)
EliminaGrazie di essere passata a lasciare la tua esperienza.
A presto!
:)
ciao ArteMamma io ho scritto un post sul mio blog sul primo svezzamento e su alcuni libri che trovo utilissimi, il mio fortissimo dubbio per il primo anno però riguarda il latte ci sono degli articoli preoccupanti sul PUS che contengono http://www.infolatte.it/salute/latte_pus.html uffa che fare? Lucio ha 10 mesi ed il latte lo ha assaggiato 1 sola volta diluito con l'acqua ed era delle mucche delle Valli Unite, ma posso fare 40 km per prendere il latte?
RispondiEliminaMa il latte di mucca a che serve? Con cosa lo posso sostituire??
Grazie
isa
Cara Mama Lu, intanto benvenuta sul mio blog!
EliminaGrazie dell'indicazione del sito sul latte (che non conoscevo) e del tuo articolo sullo svezzamento: li leggerò con calma e interesse appena possibile (ho avuto e ho una settimana da urlo!!!).
Ma tu allatti ancora Lucio? Perché gli vuoi dare il latte di mucca?
Io a Binotto (che ha 21 mesi) non ho praticamente mai dato latte di mucca fino ad un mese fa, quando ho provato a colazione e smesso subito perché andava in diarrea.
Invece del latte potresti dargli dello yogurt intero biologico, che è molto ricco di calcio. Ma ci sono anche altre possibilità.
Se puoi pazientare un pochino, prossimamente ospiterò sul blog un intervento specialistico sullo svezzamento, sperando che sia utile a tante mamme.
Un abbraccio.
A presto!
:)
Ho allattato al seno le mie due bimbe a oltranza (totalizzo 3 anni tra tutte e due) e ho iniziato lo svezzamento a oltre 7 mesi in entrambi i casi. Non mi sono mai fidata dei cibi per l'infanzia. Il massimo che ho utilizzato è qualche farina precotta biologica per i momenti più difficili (mi è capitato, in vacanza, di provare un liofilizzato che ho trovato disgustoso e che ho cestinato... con quello che costa!).
RispondiEliminaCome sempre, ritengo che l'avere una buona guida (è davvero sufficiente qualche incontro a tema con un'ostetrica valida) possa illuminare le mamme sul percorso più sano da seguire. E' davvero semplice preparare in casa tutti i cibi necessari al nostro bambino con poco impegno e, soprattutto, con una grande risparmio per l'economia familiare. Oppure, valutare attentamente la pratica dell'autosvezzamento, sempre che in famiglia si portino in tavola cibi sani e adatti anche ai più piccini.
Ciao Marianna,
Eliminae grazie per l tuo contributo.
Concordo con quello che dici e credo che bisognerebbe incentivare le mamme ad avere più fiducia in se stesse, nel fatto che saranno in grado di fornire ai propri piccoli i nutrienti di cui hanno bisogno.
Buona serata!
:-))